Settembre 19, 2024

Una gita nel Collio, l’area tra Goriziano e Slovenia in cui si produce il miglior Sauvignon del mondo

di FEDERICO BETTUZZI

Volete perdervi tra le viti, annusare i profumi fragranti di una vendemmia a bacca prevalentemente bianca, visitare i luoghi della Grande Guerra tra due nazioni confinanti e deliziare il vostro palato con proposte sopraffine? Tutto ciò è possibile visitando il Collio, quell’area collinare a cavallo tra la provincia di Gorizia e la zona oltreconfine della Slovenia che ha fatto della tradizione vitivinicola una autentica eccellenza. Tra Dolegna, Medea, Capriva, Mossa, San Floriano, Cormons e ovviamente Gorizia, la scelta di luoghi da visitare è praticamente infinita. Tra cantine e ristoranti, ne abbiamo selezionati alcuni per voi.

VENICA&VENICA
(Località Cerò, Dolegna del Collio)
Una autentica istituzione. La nostra visita non può che partire dalla capitale del Collio, ossia Dolegna dove il Sauvignon ha trovato casa. Soprattutto nella cantina di Gianni Venica che gestisce un patrimonio sorto nel 1930. Dopo quasi un secolo i 40 ettari di vigneto DOC sono una garanzia di qualità. A riprova basti assaggiare un calice del prodotto di punta, il celeberrimo Ronco delle Mele, o in alternativa il suo fratello minore Ronco del Verò: i sentori fruttati e soavi di un vino incredibile rivivono in ogni goccia di un nettare prezioso.

JERMANN WINERY
(Località Ruttars, Dolegna)
A pochi chilometri dal centro abitato di Dolegna sorgono maestose le torri del Castello di Trussio, antico fortilizio che ha visto le dominazioni goriziana, ungherese, veneziana e asburgica. Ai piedi delle mura sorge la moderna cantina di Stefano Jermann, erede di una dinastia di origine austriaca che qui ha riunito le eccellenze del territorio. Oltre al Sauvignon e al Riesling, va assolutamente assaggiato lo Chardonnay “Where the Dreams have no end”, dedicato a una famosa canzone degli U2. I sentori di frutta matura, burro e vaniglia sono sorprendenti per eleganza e raffinatezza.

TIARE
(Località Sant’Elena, Dolegna)
Adagiata a pochi passi da un confine oggi invisibile e un tempo non distante segnato da cippi, reticolati e torri di guardia, questa azienda vinicola è presenza fissa nella Guida del Gambero Rosso con Tre Bicchieri oltre ad altri riconoscimenti di prestigio. Se cercate un vino delicato, ben costruito, ideale per accompagnare un’orata al forno o un sauté di cozze, provate la Ribolla Gialla: vitigno autoctono un tempo usato per tagliare la Malvasia o il Friulano (ex “Tocai”), di recente ne sono state riscoperte le qualità di freschezza, pulizia in bocca e grandi doti fruttate.

MUZIC
(Località Bivio, San Floriano del Collio)
Compirà un secolo di attività nel 2027 la cantina oggi di Giovanni Muzic. La sua famiglia nel 1927 decise, con grande coraggio, di rilevare una tenuta completamente devastata dal conflitto facendola diventare un piccolo gioiello sulle colline di San Floriano, ai piedi dei vecchi possedimenti dei Conti Formentini. Tra le tante produzioni meritano una menzione lo “Stare Brajde”, un riuscito incrocio tra Friulano, Malvasia e Ribolla con note mandorlate e speziate; oppure il Picolit, vino da meditazione e fine pasto, ideale accompagnamento per i formaggi erborinati.

GRAVNER
(Località Lenzuolo Bianco, Oslavia Gorizia)
All’ombra del maestoso ossario che ricorda il sacrificio di tanti giovani durante la Grande Guerra, la cantina di Francesco Josko Gravner è una primizia. Da tempo il suo titolare ha riscoperto gli antichi metodi di macerazione delle uve e di invecchiamento, ricorrendo alle anfore georgiane di terracotta. Da questa innovazione che pesca nel passato emerge Riserva, ossia una Ribolla particolare con lieviti indigeni e senza controllo della temperatura.
La Riserva Gravner dopo la svinatura e la torchiatura torna in anfora per 5 mesi per poi passare altri 6 anni in botti di rovere ed infine 7 anni in bottiglia. Che dire? Un capolavoro di incredibile pazienza applicato alla viticoltura.

DAMIJAN PODVERSIC
(Via degli Eroi, Gorizia)
Tra Gorizia e Mossa, imboccando la strada che si inerpica sul Podgora e porta alla tomba di Scipio Slataper si trova l’ultima tappa del nostro viaggio.
“Il vino è la poesia della terra”, diceva Mario Soldati, e Damijan Podversic ne ha fatto la propria filosofia. A cominciare da “Nekaj”, termine sloveno che significa “qualcosa” e che designa il Friulano prodotto in loco: un vino aromatico, elegante, equilibrato che stupisce per la sua ampia versatilità. Notevole anche il “Kaplja”, un incrocio sapientemente ottenuto da Chardonnay, Friulano e Malvasia che dona al palato un’esperienza gustativa difficilmente paragonabile.

E LA BUONA TAVOLA?
Non si può certo visitare il Collio senza omaggiare la cucina. Che in questa zona ha attirato grandi chef ma che presenta anche osterie con cucina che propongo i piatti della tradizione. Per i più ricercati, tappa obbligatoria è L’Argine a Vencò a Dolegna, dove la stellata Antonia Klugmann coltiva la propria idea di cucina fortemente naturale e legata alle materie prime locali. L’eleganza è di casa anche all’Aquila d’Oro, entro le mura del Castello di Trussio, dove i vini del territorio si sposano con piatti elaborati. L’atmosfera del passato è invece la protagonista del Castello Formentini di San Floriano, un ristorante che propone anche l’esperienza della cena medievale in costume.
Tra le proposte più autentiche, troviamo il Ristorante Vogric a San Floriano (località Uclanzi) che serve su una meravigliosa terrazza piatti tipici come jota, gnocchi con la prugna e cevapcici. Infine a Lucinico, tappa consigliata al Ristorante Al Fogolar: nel giardino o meglio ancora all’interno, attorno al caratteristico focolare, la carne alla griglia è una golosa garanzia per gli stomaci più esigenti.