Dicembre 20, 2024

L’azienda veneta, presente per la prima volta al Sial, punta a espandersi sui mercati esteri. Un obiettivo che coinvolge tutte le funzioni aziendali: produzione, logistica, commerciale e marketing.

di GIAMPAOLO ZORZO

Il Sial 2024, “funzioni Aziendali”: commerciale/marketing, produzione e logistica, è stata la prima fiera estera nella storia del salumificio Bechèr S.p.A., che l’anno prossimo festeggerà i 70 anni e che da circa un anno ha inaugurato una strategia volta all’internazionalizzazione, con l’affidamento della direzione commerciale a Domenico Renzullo.

Ne parliamo con Simone Bonazza AU della Becher S.p.A..

“A fine 2023 -dice- l’azienda ha messo in atto un cambio di marcia. L’obiettivo è incrementare significativamente la presenza sui mercati esteri. Da inizio anno abbiamo nominato un export advisor ma soprattutto abbiamo coordinato tutte le funzioni aziendali per raggiungere questo obiettivo: il marketing, l’area commerciale e l’area logistica, che sono a totale supporto e prioritaria anche la produzione, che per selezione e posizionamento dei prodotti è decisiva nella conquista dei nuovi mercati”.

Quali sono i canali strategici in questo piano?
“Sicuramente il canale Horeca, servito tramite distributori e grossisti. È una differenza significativa rispetto alla strategia sul mercato italiano, dove ormai la Grande distribuzione ha assunto un ruolo di primo piano. Siamo in una fase di selezione e di affinamento dei clienti”.

Ci saranno novità per quanto riguarda i prodotti proposti?
“Sì, abbiamo avviato alcuni progetti di restyling grafico sulle linee dei salami e dei cotti (compresi gli arrosti), rendendolo più elegante in quanto aggraziato da un pattern che dà il massimo risalto alla lettera ‘B’, che rimanda all’azienda Bechèr e alla proprietà Bonazza. Anche la scelta cromatica, un rosso bordeaux, va in questa direzione. Infine è imminente il rilancio sul mercato della linea affettati a marchio Bechèr”.

Avete individuato le fiere per supportare questa fase?
“Quella centrale sarà Tuttofood a maggio, che consideriamo una piattaforma fondamentale per il contatto e le relazioni con gli operatori internazionali. Anche sul fronte nazionale l’azienda si è mossa con decisione. Abbiamo potenziato la forza vendite, soprattutto in area 2 e area 3, con programmi di coaching specifici e un affiancamento con il key account. Sono stati prodotti anche nuovi materiali di comunicazione, a cominciare dalla pagina Linkedin aziendale. Abbiamo potenziato i canali social attraverso una story telling di successo”.

L’interlocutore privilegiato è sempre la distribuzione moderna. E per quanto riguarda la comunicazione al consumatore?
“Stiamo ponendo molta attenzione al legame con il territorio. In questo senso abbiamo partecipato a eventi istituzionali regionali nell’ambito dell’agroalimentare”.

Come si chiude il 2024 in termini di fatturato e di volumi?
“Grazie a queste iniziative importanti, chiuderemo a 55 milioni di euro quindi in continua crescita”.